Gli affreschi di Giusto de’ Menabuoi al Battistero di Padova

Il progetto intende proporre una visione in buona parte inedita degli affreschi di Giusto De’ Menabuoi al Battistero della Cattedrale di Padova.

Data:
27 Novembre 2020

Gli affreschi di Giusto de’ Menabuoi al Battistero di Padova

Il progetto intende proporre una visione in buona parte inedita degli affreschi di Giusto De’ Menabuoi al Battistero della Cattedrale di Padova.

L’ottica prescelta, pur prescindendo da finalità di carattere scientifico, porta all’evidenza particolari che testimoniano l’altissima qualità pittorica di questi dipinti, intessuti di pennellate sottili e insospettabili raffinatezze cromatiche, oltre alla ricchezza del repertorio figurativo.

Sono stati liberamente individuati alcuni temi che hanno guidato la scelta dei dettagli che tracciano il nostro percorso, ognuno dei quali racchiude una straordinaria complessità di suggestioni estetiche e di rimandi emotivi.

Le indagini scientifiche e i restauri degli ultimi anni hanno offerto inedite possibilità di visione e di lettura del ciclo affrescato del Battistero. Da questa caleidoscopica fantasmagoria di immagini, osservata a distanza ravvicinata, abbiamo estrapolato un centinaio di dettagli particolarmente evocativi, atti a suggerire una chiave di lettura parallela, ma forse non secondaria, rispetto ai temi aulici della narrazione sacra.

Il racconto biblico ed evangelico del tamburo e delle pareti presenta profondi accenti di realismo, che trovano riscontro in una particolare attenzione al dettaglio, veicolo di rimandi alla vita vissuta, restituita soprattutto dagli aspetti di costume e dall’attenta resa fisiognomica dei personaggi, tra idealizzazione e ritratto, fino ad un’autentica indagine introspettiva di protagonisti e comprimari, portata alla massima evidenza in alcuni contesti di estrema drammaticità.

Le storie bibliche, sullo sfondo di un paesaggio in bilico tra l’astrazione dei fondi oro e la verità del dato ambientale, contano innumerevoli presenze di animali, che richiamano sia aspetti di contemporanea vita rurale sia suggestioni di terre lontane.

Agli animali reali si affiancano le presenze visionarie degli animali simbolici i quali, evocando le pagine di un bestiario medievale, si addensano in particolare sulle pareti del presbiterio, tra le storie dell’Apocalisse.

Innumerevoli sono le presenze angeliche che dalle ordinate schiere del Paradiso sulla cupola, scendono nella dimensione della storia, diventando parte attiva nella narrazione di numerosi episodi.

Alla generale armonia della partitura pittorica concorre infine l’equilibrio e il rigore dell’impaginazione architettonica, che non nega tuttavia la ricchezza e la varietà dei motivi decorativi, spesso realizzati con lo spirito di veri e propri trompe-l’oeil.

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A cura di Monica Pregnolato, Luca Majoli, Maddalena Santi;
Montaggio audio-video di Fiorenzo Fuolega;
Commento musicale del M° Sandro Savarese.

© Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso.

Ultimo aggiornamento

24 Giugno 2021, 17:47